sabato 1 novembre 2014

Spargi autunnale

Accidenti, traversata verso Spargi mozzafiato.
Nemmeno una barca, nessuno, proprio nessuno.
Solo il rumore del vento, dell'acqua e, a un certo punto, due delfini che mi passano davanti ad una decina di metri.
Arrivato sull'isola, trasparenze d'acqua incredibili, profumi di macchia inebrianti e ... il solito silenzio.
E quindi ... rubo una citazione dell'amica Tatiana:
Uomo libero, avrai sempre caro il mare (Charles Baudelaire)

Altro non so proprio aggiungere ...


Delfini ...

Sull'isola ...


sabato 19 luglio 2014

Santa Maria, Razzoli, riflessioni e ... qualche topo

Dunque, la mia consueta gita solitaria estiva in kayak ha avuto come meta soprattutto le isole di Razzoli e Santa Maria.
Partenza giovedì 17.7. Decido di traghettare fino all'isola di La Maddalena visto che le condizioni meteo non erano molto rassicurati.
Dopo diversi preparativi riesco a mettere il kayak in acqua intorno alle 9.00. Il sito Windfinder ci azzecca quasi sempre: vento forza 4 (maestrale) con mare da mosso a molto mosso.
Decido di traversare lo stesso verso l'isola di Budelli. In effetti le onde sono impegnative ed il vento è teso ma comunque regolare. Il mio Viking rimane comunque molto stabile, la prua taglia alla perfezione onde e vento. In mezzo al canale mi giunge il dubbio se girare o meno il kayak ed abbandonare la "spedizione" ma decido di continuare e puntare l'isola di Budelli.
Dopo quasi due ore e mezza arrivo sull'isola, a dire il vero un po' stanco ma contento.
Costeggio Budelli e Santa Maria e dopo un veloce pranzo inizio il periplo di Razzoli con l'obiettivo di fare un "trekking" su quell'isola per andare a visitare il famoso faro. Gli scenari sono stupendi, selvaggi e solitari. Un costante senso di libertà pervade sia il mio trekking sia le mie pagaiate anche se le condizioni di vento e onde ogni tanto mi mettono un po' di ansia. Inoltre appena lasciato il manto della Madonna non si vede proprio nessuno.
Finito il trekking torno sull'isola di Santa Maria con il vento in poppa per piazzare il campo notturno.
Trovo una sistemazione perfetta sotto degli alberi nella costa ovest dell'isola. Nessuno a vista d'occhio, né barche, né case, né persone. Angosciante e sublime al tempo stesso.
Mi preparo cena e alle 21.45 mi chiudo in tenda dopo aver contemplato un tramonto che mi ha completamente fuso con il circostante.
Un concerto di Berte maggiori che sembrano incazzate mi tiene compagnia fino a tarda notte. In seguito qualche topo tenta di fare visita nella mia tenda. Insomma gli amici non mancavano.
Poi visto che il sonno tardava ad arrivare qualche solita riflessione svolazzava nella mia mente: citazioni di Tiziano Terzani, di Krishnamurti, di Gandhi, passaggi del Tao, tutte a ricordarmi il valore della semplicità, del "lasciare andare", del "less is more". La forte natura di questa zona ed il kayak sono maestri perfetti: rinunciare un po' ai desideri che, credo, sia la vera e unica "forma" di libertà che vale la pena di perseguire.
Alle 5.00 inizio a smontare il campo. Ancora una volta Windfinder aveva ragione: il vento calava sensibilmente permettendomi un rientro fin troppo tranquillo.
Settimana prossima svezzerò mio figlio di 9 anni ad una prima traversata e bivacco notturno (su Caprera). Non mi offenderò se i topi decideranno di evitare di farci vista ...







mercoledì 19 marzo 2014

Vento forza 4/5 e ... la maestra Tatiana!


Il vento era dato sia per il 7.3 che per l’8.3 oscillante tra forza 4 e forza 5. Tempo variabile con mare da mosso a molto mosso. E così è stato. Decisi di affrontarlo, come sempre nei tragitti che conosco meglio: Aricipelago di La Maddalena nella zona tra il golfo delle Saline, golfo di Arzachena e l’isola di Caprera. Le condizioni meteo di fatto erano abbastanza impegnative ma comunque stabili. Il vento, infatti, anche se abbastanza forte era regolare. Pure il mare era mosso ma prevedibile e amichevole.
Traversai verso l’isola di Caprera e arrivato al golfo Palma …. il paradiso. Riparato dal vento, quiete assoluta. Tutte le agitazioni erano lontane: dubbi, timori e attaccamenti vari. Mare, sole, aria, terra. Elementi concreti che riportano all’essenziale. Solo “sveglia presenza cosciente”… come direbbe un maestro tibetano buddista.
Andare in kayak è un insieme di tecnica, ricerca, contemplazione e tanto altro. Riscoprirlo, ad ogni uscita, è rassicurante. A proposito di tecnica … i corsi in piscina con Tatiana … mi hanno aiutato ad uscire in mare con più sicurezza. Una maestra migliore, non potevo proprio trovarla !