sabato 19 luglio 2014

Santa Maria, Razzoli, riflessioni e ... qualche topo

Dunque, la mia consueta gita solitaria estiva in kayak ha avuto come meta soprattutto le isole di Razzoli e Santa Maria.
Partenza giovedì 17.7. Decido di traghettare fino all'isola di La Maddalena visto che le condizioni meteo non erano molto rassicurati.
Dopo diversi preparativi riesco a mettere il kayak in acqua intorno alle 9.00. Il sito Windfinder ci azzecca quasi sempre: vento forza 4 (maestrale) con mare da mosso a molto mosso.
Decido di traversare lo stesso verso l'isola di Budelli. In effetti le onde sono impegnative ed il vento è teso ma comunque regolare. Il mio Viking rimane comunque molto stabile, la prua taglia alla perfezione onde e vento. In mezzo al canale mi giunge il dubbio se girare o meno il kayak ed abbandonare la "spedizione" ma decido di continuare e puntare l'isola di Budelli.
Dopo quasi due ore e mezza arrivo sull'isola, a dire il vero un po' stanco ma contento.
Costeggio Budelli e Santa Maria e dopo un veloce pranzo inizio il periplo di Razzoli con l'obiettivo di fare un "trekking" su quell'isola per andare a visitare il famoso faro. Gli scenari sono stupendi, selvaggi e solitari. Un costante senso di libertà pervade sia il mio trekking sia le mie pagaiate anche se le condizioni di vento e onde ogni tanto mi mettono un po' di ansia. Inoltre appena lasciato il manto della Madonna non si vede proprio nessuno.
Finito il trekking torno sull'isola di Santa Maria con il vento in poppa per piazzare il campo notturno.
Trovo una sistemazione perfetta sotto degli alberi nella costa ovest dell'isola. Nessuno a vista d'occhio, né barche, né case, né persone. Angosciante e sublime al tempo stesso.
Mi preparo cena e alle 21.45 mi chiudo in tenda dopo aver contemplato un tramonto che mi ha completamente fuso con il circostante.
Un concerto di Berte maggiori che sembrano incazzate mi tiene compagnia fino a tarda notte. In seguito qualche topo tenta di fare visita nella mia tenda. Insomma gli amici non mancavano.
Poi visto che il sonno tardava ad arrivare qualche solita riflessione svolazzava nella mia mente: citazioni di Tiziano Terzani, di Krishnamurti, di Gandhi, passaggi del Tao, tutte a ricordarmi il valore della semplicità, del "lasciare andare", del "less is more". La forte natura di questa zona ed il kayak sono maestri perfetti: rinunciare un po' ai desideri che, credo, sia la vera e unica "forma" di libertà che vale la pena di perseguire.
Alle 5.00 inizio a smontare il campo. Ancora una volta Windfinder aveva ragione: il vento calava sensibilmente permettendomi un rientro fin troppo tranquillo.
Settimana prossima svezzerò mio figlio di 9 anni ad una prima traversata e bivacco notturno (su Caprera). Non mi offenderò se i topi decideranno di evitare di farci vista ...







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