domenica 4 novembre 2012

Caprera autunnale

Appena arrivato in Ticino, la giornata è uggiosa. Lasciare la Sardegna non è mai facile, lasciare il clima mite, il vento, i profumi, i colori, i silenzi. No, non è mai facile. Il mare mi ha dato la possibilità di fare delle bellissime escursioni. Martedì scorso ho fatto la solita traversata solitaria verso Caprera. Mi sono diretto verso il suo piccolo e straordinario golfo, passando per l'isoletta del Porco ed il famoso circolo velico. Ho lasciato il kayak per farmi una passeggiata sull'isola, la temperatura era intorno ai 24°. La mente si acquieta, non ho bisogno di null'altro. Alcune sinfonie del maestro Battiato affiorano nei miei pensieri e mi tengono compagnia nella camminata e nella pagaiata di ritorno.

sabato 27 ottobre 2012

Sardegna in Novembre

Sono arrivato oggi sulla magica isoletta. E' da quasi 14 anni che vengo in Sardegna ed ogni volta l'emozione aumenta. La macchia mediterranea in questo periodo è fosforescente, i profumi fortissimi il mare ancora più selvatico del solito.
L'intenzione è di staccare per qualche giorno. L'autunno sardo mi aiuta a vedere le illusioni del nostro tempo con ancora più chiarezza. Qui è facile contattare il presente.
Si è appena alzato un forte maestrale il che vuol dire che, con ogni probabilità, sarò in acqua lunedì o martedì. L'idea è di farmi un giro a Caprera, se ce la faccio pure sulle isole più esterne (Budelli, Santa Maria, Razzoli). Ne ho approfitto per sistemare il mio Qajaq Viking il quale aveva lo skeg fuori posto. Ora sto pianificando nel dettaglio la gita dei prossimi giorni. Dovrò evitare il naufragio dell'anno scorso: proprio in questo periodo dovetti lasciare il kayak su una spiaggia deserta (rientrando dalla Maddalena) a causa di un vento di Scirocco che aveva forza inaudita ed inaspettata. Ecco le foto dopo quel rientro:




venerdì 12 ottobre 2012

Matteo ... e la sua prima traversata

22 e 23 settembre. Decido di andare in Sardegna con mio figlio Matteo (7 anni). Due obiettivi: goderci ancora un po' di estate e fare una traversata in kayak insieme al mio pargolo. La nostra prima traversata dopo diversi allenamenti fatti in luglio. Obiettivi raggiunti.
La mattina del 22.9 partiamo da Cannigione per raggiungere "l'isola che non c'è" (o meglio conosciuta come isola dei fichi):

Matteo è stato bravissimo. Con grande coraggio, forza e determinazione è arrivato all'isola in completa autonomia. Lì abbiamo tirato fuori dai gavoni il nostro spuntino, fatto un bagnetto e preparato i nostri kayak per il ritorno. A proposito ... il kayak di Matteo è bellissimo !



Il ritorno è stato più movimentato. Appena partiti Matteo si è rovesciato (era dietro di me) ma è stato bravissimo ! Non si è fatto prendere dal panico (c'era un po' di vento teso), ha recuperato la pagaia ed io ho riportato lui e la sua barca con la corda di traino di nuovo sull'isola. Dopo qualche sgridatina (è caduto perché voleva ... bagnarsi i piedi ... perdendo l'equilibrio :-( ) siamo ripartiti, sempre con la corda di traino, verso casa questa volta senza problemi. Matteo è stato davvero bravo !
Il mare sardo in settembre è straordinario. Silenzi rigeneranti, cielo terso e qualche barca vela a salutare le nostre pagaiate.
Ecco pure una foto di mia figlia Martina scattata in luglio ... anche lei un'appassionata coraggiosa di kayak:






venerdì 14 settembre 2012

Esploravo la parte nord dell'isola di Caprera, erano circa le 19.00. I colori erano vivi, il vento meno aggressivo, il sole più comprensivo. C'ero solo io e qualche capra che vedevo in lontananza sugli scogli. Dovevo scegliere dove piazzarmi per la notte ma non avevo voglia di lasciare il mare ...

martedì 11 settembre 2012

Affrontare la notte su un'isola maddalenina in completa solitudine. Affrontare le tenebre notturne per poi vivere secondo per secondo l'alba che pare durare un'eternità. Un'alba rigenerante, simbolica, un vero passaggio di vita reale. E scoprire il presente, sempre presente.



Perché questo blog ?

Ciao a tutti,
sicuramente questo blog non diventerà famoso ma ... volevo tentare di aggiungere un modo diverso ed alternativo di interpretare il kayak. Insomma una risorsa in più ai già molteplici e meravigliosi blog relativi a questa straordinaria passione, il kayak da mare. Per quanto mi riguarda il kayak è strettamente legato alla Sardegna, vero paradiso per quest'attività.
La Sardegna, ... già la Sardegna ...; più in avanti mi permetterò di proporre qualche pensiero su quest'isola così unica, così affascinante, così selvatica, così magica, così ... silenziosa.
Il silenzio imperante soprattutto fuori stagione, ad esempio, navigando per l'arcipelago della Maddalena con il mio kayak Viking (Qajaq).
So che non dico nulla di nuovo ma il kayak da mare, per quanto mi riguarda, è una forma di decontaminazione dal sistema, una pratica perfetta di meditazione e di contemplazione.

Buona lettura a tutti (che mi sa saranno in pochi ;-) )